Durante il processo, nel dibattimento per gli omicidi dei carabinieri Giuseppe Fava e Antonino Garofalo, uccisi a gennaio 1994 in Calabria (cosiddetto Ndrangheta stragista), Giuseppe Gravianoo ha parlato del concepimento dei suoi figli mentre era già detenuto.
Gli è stata chiesta una spiegazione sul modo in cui, mentre era al 41 bis, riuscì, così come il fratello Filippo, a concepire, alla fine del 1996, un figlio ciascuno: «Fu solo grazie a una distrazione degli agenti penitenziari del Gruppo operativo mobile», dice negando che la moglie, Bibiana Galdi, avesse fatto sesso con lui nel carcere dell’Ucciardone.