"Il M5S, attraverso i suoi leader, utilizza le persone. Ha utilizzato me, ha utilizzato Di Matteo. Siccome il Movimento è privo di consistenza, di un'intelaiatura intellettuale, ha vissuto di emozioni ma le emozioni hanno bisogno di esempi, di topoi e allora li prendono in prestito dalla società civile. Bonafede ha chiamato Di Matteo perchè aveva bisogno della figurina e gli ha detto di scegliere tra la guida del Dap e quella degli Affari penali. Di Matteo ha spiegato a Giletti che non ha scelto gli Affari penali perchè nella struttura organizzativa sono depotenziati rispetto al Dap. Quando Di Matteo ha scelto il Dap, Bonafede si è accorto che quella figurina di Di Matteo era ingombrante e gli avrebbe fatto cadere il castello di relazioni che aveva messo in piedi al Ministero e quindi non l'ha saputo più gestire. Giustamente Di Matteo si è incazzato, come mi sono incazzato io quando ho scoperto di essere stato usato. Bonafede con quella telefonata ci ha fatto una figura da sprovveduto, da superficiale, da incapace".
Lo ha detto Gianluigi Paragone, ex M5s oggi senatore del Gruppo Misto, su Radio Cusano Campus.
Di Matteo aveva accettato di diventare Capo DAP, ma Bonafede scelse Basentini all'improvviso