"E' ridicolo scaricare le colpe su qualche funzionario. Bonafede, lei ha pensato ad uccidere il diritto in questi mesi, cancellando la prescrizione, e ha ignorato, per fare questa battaglia, la situazione carceraria e la situazione della Polizia penitenziaria. Lei sta al diritto e alla sicurezza come il suo collega Di Maio sta alla grammatica. Prima lascia meglio sarà, quanto accaduto certifica una volta di più la sua inadeguatezza, la sua inconsapevolezza non l'assolve, momenti di grande emergenza impongono guide di grande valenza. Lasci la sua funzione prima di agevolare altre catastrofi".
Lo ha affermato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, dopo le comunicazioni del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
Gasparri esprime ''piena e sentita solidarietà al personale della Polizia Penitenziaria, vittima di aggressioni e di violenze in tante parti d'Italia in queste ore. Personale che rischia ogni giorno e che merita molta più attenzione. Ricordiamo quando più volte in questa legislatura sono stati bocciati i nostri emendamenti per dotare di taser i reparti della Polizia Penitenziaria e per incrementare in modo serio organici e dotazioni di bilancio''.
''Dopo queste rivolte -avverte- bisogna rispondere con grande fermezza, non certo con scarcerazioni di massa. Ricordando il supporto di altre forze di polizia, distolte da altri servizi di primaria importanza. Solo ora qualche familiare ammette che il blocco delle visite era stato deciso a tutela della salute dei detenuti e non per ulteriori afflizioni. Ma è stato da lei malamente gestito, perché Faraone bisogna essere seri e contestare le responsabilità del ministro non quella dei suoi sottoposti. Si affronti certamente il degrado di alcune strutture carcerarie, ma non ci sia alcuna tolleranza nei confronti di queste ribellioni che vanno stroncate con severità. Peggio ancora quelle di parenti o sedicenti tali e di cosiddetti centri sociali, con blocchi stradali e aggressioni alle forze di polizia''.
Ritardo storico nell'ammodernamento delle strutture carcerarie, che ostacola il rispetto dell'articolo 27 della Costituzione. Tema caro a chi come Forza Italia accanto ai principi della sicurezza difende i principi fondamentali del diritto".
"Permangono difficoltà -spiega Gasparri- nel ricorso a pene alternative. Ma nessun disagio presunto o reale giustifica aggressioni o devastazioni".
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