No agli arresti domiciliari provvisori, no al differimento della pena. Il magistrato di sorveglianza di Torino, competente sull'istanza avanzata dai legali di Gaetano Riina, respinge ogni richiesta del fratello del capo dei capi.
Allo stato non ci sono le condizioni per un provvedimento di urgenza", scrive il giudice. La richiesta difensiva è del 24 aprile. Sei giorni dopo, giorno 30, sul tavolo del magistrato c'era la relazione dell'azienda sanitaria di Torino, la quale certifica che il detenuto è in discrete condizioni generali. La salute di Gaetano Riina è compatibile con la detenzione.
La partita non è definitivamente chiusa, anche se la bocciatura del magistrato sul ricorso urgente avrà un peso determinante nel giudizio che adesso si sposta davanti al Tribunale di sorveglianza in composizione collegiale.
Ed è in questa sede che si entrerà a fondo nel merito della questione. "Noi non chiediamo la scarcerazione del nostro assistito - spiegano gli avvocati Pietro Riggi e Valerio La Barbera - ma poniamo un tema molto più serio che non si può liquidare in fretta e furia. Lo Stato è in grado di garantire il diritto alla tutela della salute del detenuto?
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Gaetano Riina, fratello di Totò: scarceratelo. I suoi legali si appellano all'emergenza corona virus