Dopo il passo indietro del DAP sull'impiego dei Poliziotti penitenziari venuti a contatto con persone positive al coronavirus, dopo pochi giorni dalla chiusura degli spacci interni nelle carceri, arriva il dietrofront dell'amministrazione penitenziaria a seguito delle numerose pressioni sindacali.
Ecco quanto riporta il sito del Ministero della Giustizia:
"Vendita soltanto di generi alimentari di prima necessità, prodotti di igiene personale e tabacchi; servizio al banco solo con l’utilizzo di contenitori monouso; consumazione soltanto all’esterno. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria prospetta, con una nuova circolare, la possibilità di riaprire gli spacci all’interno degli istituti penitenziari.
Il provvedimento vuole contemperare l’intento di assicurare il benessere del personale accasermato, soprattutto di quello in servizio presso istituti lontani dai centri urbani, con i limiti imposti dalle disposizioni del Governo in tema di contenimento del rischio di contagio da Covid-19.
Saranno i Provveditori regionali, insieme ai Direttori degli istituti e ai Comandanti di reparto e con il parere del Dirigente sanitario, a concordare “le modalità che possano consentire il proseguimento del servizio”, rispettando le disposizioni indicate dal Dipartimento.
Al tempo stesso il DAP invita a tenere in funzione i distributori automatici presenti all’interno delle strutture per l’erogazione di snack e bevande, sempre secondo modalità di accesso contingentato e rispettando la distanza di sicurezza fra il personale."