Fallita evasione d'un brigatista mentre Curcio fuggiva da Casale
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STORIA Fallita evasione d'un brigatista mentre Curcio fuggiva da Casale 23/02/1975 

E' stata costituita la commissione d'inchiesta sulle cause dell'evasione. Mentre le “Brigate rosse” assaltavano il carcere di Casale Monferrato per liberare Renato Curcio, era in progetto la fuga di un altro brigatista detenuto da tre mesi alle carceri giudiziarie di Alessandria.

Si tratta di Pietro Bertolazzi, riconosciuto da molti testimoni come l'“ingegnere nucleare” Luigi Bertini che nell'aprile 1974 aveva acquistato in regione Vho di Tortona il villino, dove la settimana scorsa è stata scoperta la “prigione del popolo” che ospitò per 35 giorni il giudice genovese Mario Sossi. Il detenuto, quasi nello stesso momento in cui a Casale il “commando” liberava Renato Curcio, veniva d'urgenza trasferito alla casa penale di piazza don Soria (la stessa della sanguinosa rivolta del 9-10 maggio scorso), ritenuta più sicura.

Pietro Bertolazzi, arrestato durante le indagini sulle “Brigate rosse” (è uno dei sette imputati per il rapimento Sossi), venne inviato tre mesi fa al carcere giudiziario di Alessandria. Lunedì scorso vennero raccolte voci allarmanti: nel “giudiziario” di via Parma, alcuni detenuti stavano preparando un'evasione. Tra i nomi dei sospettati quello del brigatista rosso. Martedì mattina, poche ore prima dell'attacco del “commando” al carcere di Casale, in una cella della prigione alessandrina gli agenti trovavano sei seghetti per tagliare le inferriate. Non potevano più sussistere dubbi. Si stava preparando una fuga. Il procuratore Buzio autorizzava il trasferimento del brigatista rosso. Alle 16,30 (mentre a Casale il “commando” delle Brigate rosse liberava Curcio) Bertolazzi raggiungeva il reclusorio di piazza don Soria. Il progetto di evasione era sventato.

E' stata formata oggi la commissione di inchiesta che dovrà accertare le cause dell'evasione di Renato Curcio. Essa è così costituita: per il Ministero dell'Interno, il dottor Mariano Perris, ispettore generale capo di Pubblica Sicurezza e il gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, comandante della prima brigata carabinieri; per il Ministero di Grazia e Giustizia, il dottor Carlo Consonni Fulcieri, presidente di sezione della Cassazione, vice capo ispettorato generale del Ministero di Grazia e Giustizia, ed il dott. Piero Calla, magistrato di Cassazione in servizio presso lo stesso Ministero.

La Stampa 23 febbraio 1975


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