Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-00661
presentata da
PAOLO TOSATO
giovedì 11 ottobre 2018, seduta n.046
TOSATO - Al Ministro della giustizia - Premesso che, secondo quanto risulta all'interrogante:
denunce e proteste dell'Unione sindacati Polizia Penitenziaria (USPP) fanno luce su una situazione molto delicata in programma il 19 ottobre 2018 dentro il carcere di Verona Montorio, che vede Andrea Coi, ex militante delle Brigate rosse, 30 anni passati in carcere, insieme ad Agnese Moro, presentare "Il libro dell'incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto";
l'interrogante ritiene che l'evento organizzato nel carcere, con la presenza contestuale dell'ex brigatista e della figlia dello statista Aldo Moro, possa apparire "una legittimazione politica" delle Brigate rosse, in quanto esso rappresenta il resoconto delle vicende di alcuni fra i protagonisti della stagione del terrorismo italiano (tra i tanti, Luca Tarantelli, Manlio Milani, Adriana Faranda e Franco Bonisoli);
l'evento che si vuole segnalare è organizzato dal CPIA (Centro provinciale per l'istruzione degli adulti) insieme alla rete di scuole "Scuola e territorio Educare Insieme", che già hanno organizzato un identico sipario anche nel carcere di Oristano;
è già successo in precedenti occasioni di dover assistere alla passerella in carcere di ex detenuti con il curriculum delinquenziale magistralmente messo in ombra dal loro ruolo di esperti in materie che fanno rabbrividire non solo chi ha subito perdite tra i propri cari, ma anche coloro che rappresentano le istituzioni;
la Polizia Penitenziaria più volte ha dovuto digerire la presenza e le parole di chi ha commesso efferati delitti o ha incarnato ruoli di spessore in anni considerati "di piombo", purtroppo forse solo da chi ha ancora negli occhi le drammatiche immagini che ne hanno caratterizzato il periodo;
è certo che questi ex detenuti per la maggior parte dei casi hanno metabolizzato il proprio passato con un totale recupero personale, ma, a visione dell'interrogante, non può che contestarsi lo sviluppo di un dialogo, con incontri che si tengono dentro le carceri, tra ex detenuti e parenti delle vittime finalizzato anche ad avere un ristoro di quest'ultimi e una ricomposizione di fratture ad avviso dell'interrogante impossibili da sanare;
l'interrogante a viva voce ritiene di dover segnalare il disagio registrato tra le fila dei poliziotti, che non possono tollerare che questi personaggi vengano a dare lezioni proprio nei luoghi dove sono stati reclusi per anni, quasi fosse uno schiaffo ad un'istituzione che ne ha dovuto sostenere un percorso di recupero che difficilmente può dirsi completato;
risulta davvero inammissibile che un ex brigatista, proprio in considerazione delle enormi responsabilità che ha avuto e che ancora ha, anche moralmente, possa presentare un libro mediante un evento organizzato dal CPIA insieme alla rete di scuole "Scuola e territorio Educare Insieme",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali siano le sue valutazioni e se non ritenga indispensabile assumere ogni specifica iniziativa per eliminare definitivamente tale opportunità per chi ha commesso reati efferati, soprattutto contro le forze dell'ordine e in particolare in danno della Polizia Penitenziaria, anche valutandosi l'istituzione di un vero e proprio "Daspo" a tenere incontri, conferenze, lezioni, convegni e non ultimo presentazione libri, nelle carceri italiane.
(4-00661)