Nei prossimi mesi centinaia di detenuti francesi radicalizzati e vicini all’estremismo islamista cominceranno a essere rilasciati dalle prigioni del paese. Alcuni di loro erano stati condannati per propaganda e appoggio allo Stato Islamico (o ISIS) durante il periodo di massima espansione del Califfato, tra il 2014 e il 2015, e stanno terminando di scontare la loro pena; diversi altri si sono invece radicalizzati in carcere, un processo che negli ultimi anni si è osservato nelle prigioni di molti paesi europei, tra cui l’Italia (come nel caso di Anis Amri, attentatore di Berlino radicalizzato nelle carceri siciliane).
Il procuratore generale francese François Molins ha detto: «Corriamo un rischio enorme: vedere persone lasciare la prigione al termine della pena, persone che non si saranno ravvedute per niente, che sono potenzialmente ancora più pericolose oggi, come risultato del tempo trascorso in carcere». Secondo il ministero della Giustizia francese, almeno 50 persone condannate per terrorismo e altre 400 classificate come “radicalizzate” in carcere saranno rilasciate entro la fine del 2019. Per la Francia tutto questo rischia di diventare un problema enorme: da anni le forze di sicurezza del paese cercano infatti di monitorare le persone radicalizzate o sospettate di avere simpatie per gruppi estremisti, con enormi difficoltà. Ora, per affrontare la nuova situazione, è stata creata una nuova unità dell’antiterrorismo, UCLAT, che si occuperà espressamente di tenere sotto sorveglianza gli ex detenuti radicalizzati.
Negli ultimi tre anni in Francia sono stati almeno due gli attentati terroristici compiuti da persone uscite da poco dal carcere. Nel luglio 2016 Adel Kermiche, 19 anni, partecipò all’attentato alla chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray, un comune di circa 29mila abitanti nel dipartimento della Senna Marittima, in Normandia: nell’attacco fu sgozzato un sacerdote di 84 anni. Il mese precedente Larossi Abballa, 25 anni, aveva ucciso due persone – un comandante di polizia e la sua compagna – in un comune a nord ovest di Parigi. Entrambi i terroristi erano simpatizzanti dello Stato Islamico ed entrambi erano stati in carcere.
Le autorità francesi temono che si possano ripetere episodi del genere. Tra le persone rilasciate negli ultimi giorni, per esempio, c’è ...