Tre milioni di euro che dovrà sborsare lo Stato per gli errori dei dirigenti DAP, ad affermarlo la UILPA Polizia Penitenziaria in una nota: "Ammontano a oltre 3 milioni di euro in 32 mesi le spese che il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha dovuto sostenere per la soccombenza in giudizio per azioni promosse dal personale dipendente - in massima parte appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria - cui troppo spesso vengono negati o fortemente compressi i diritti sanciti dalla legge".
Lo UILPA Polizia Penitenziaria chiede al ministro della Giustizia di verificare se vi siano "responsabilità dirigenziali" ma prima ancora di intervenire "affinché le sentenze abbiano un senso per orientare le decisioni su casi analoghi".
"Da sempre sosteniamo che i vertici del DAP interpretino troppo spesso in maniera restrittiva e illegittima le norme che regolano molti degli istituti in favore del personale dipendente; ci riferiamo, per esempio, ad alcune previsioni in materia di tutela della maternità e della paternità".
E "la cosa più grave è che, nonostante il personale vinca ripetutamente in giudizio, il DAP non si adegua alla giurisprudenza formatasi e continua a disporre in maniera restrittiva. Tutto questo, come da noi accertato, ha prodotto spese per soccombenza in giudizio per azioni promosse dal personale dipendente per ben 1.060.854,77 euro nell'anno 2017, 1.326.752,35 euro nell'anno 2018 e 733.753,29 euro dal 1° gennaio al 10 settembre 2019".