Eccom come interviene la Polizia francese in caso di rivolte nelle carceri: parla un ex detenuto
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NOTIZIE Eccom come interviene la Polizia francese in caso di rivolte nelle carceri: parla un ex detenuto 03/04/2020 

Il sito web Sputnik ha intervistato François Korber, presidente dell’organizzazione per la tutela dei diritti dei carcerati e anch’egli detenuto che sta scontando una pena di 25 anni in un istituto penitenziario francese. Korber ha parlato della portata che possono avere queste proteste e della possibilità o meno che le autorità riescano a farvi fronte.

Secondo François Korber, presidente dell’organizzazione Robin Hood, non vale la pena di preoccuparsi per queste rivolte. Korber sostiene infatti che, a suo avviso, la situazione in Italia sarebbe ben più grave.

Ex detenuto con una pena di 25 anni, Korber ricorda la propria esperienza in carcere in occasione di una rivolta:

“Quando comincia una rivolta e, ad esempio, un detenuto blocca il corridoio centrale, arriva un reparto speciale che si dispone nei pressi del carcere. Le guardie circondano l’istituto penitenziario per scongiurare eventuali fughe e dopo alcune ore, dopo le trattative, entrano nel carcere e cominciano a picchiare tutti. Non si fanno cerimonie. Quelle rare rivolte che ci sono state in Francia sono state sedate rapidamente. Non penso che da noi ci potrà essere qualcosa di simile a ciò che è successo in Italia perché noi riusciamo a garantire un livello di sicurezza piuttosto elevato”.

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