Le scarcerazioni anche di boss mafiosi, che sono tornati a casa, ai domiciliari, durante l'emergenza pandemica sono state ""un segnale devastante", lo ha detto a Tg2 Post Nino Di Matteo, componente del Consiglio superiore della magistratura e per lunghi anni magistrato antimafia.
"Le scarcerazioni hanno costituito un segnale secondo me devastante da un punto di vista concreto e da un punto di vista simbolico", ha sottolineato il magistrato. "Centinaia anche di condannati definitivi per mafia sono tornati a casa in detenzione domiciliare, da un punto di vista concreto hanno quindi avuto probabilmente la possibilità di riallacciare rapporti e contatti criminali e quindi si è provocato un effetto concretamente molto pericoloso", ha spiegato il magistrato, ma - ha aggiunto - "anche dal punto di vista simbolico io penso al popolo, che subisce quotidianamente le violenze mafiose, come ha potuto interpretare il fatto che il capomafia torna a casa. Per me è un segnale devastante di impotenza e di resa dello Stato, soprattutto se lo colleghiamo al fatto che queste scarcerazioni sono intervenute poco dopo rivolte organizzate in varie carceri d'Italia".
Ché "non sono quelli che salgono sui tetti a ideare delle rivolte, rivolte che sono state organizzate contestualmente in più penitenziari d'Italia, quindi presumo - ci saranno indagini in corso - un'organizzazione ci sia stata".