Questa mattina, durante la perquisizione ordinaria eseguita a carico di un detenuto di nazionalità rumena di 33 anni, in carcere per associazione finalizzata ai furti, più detenzione armi, proveniente da un altro istituto per assegnazione, presso il magazzino detenuti del penitenziario del Cerialdo di Cuneo è stato rinvenuto un telefono cellulare di piccolissime dimensioni ben occultato all’interno di un tubetto di crema da barba.
A dare la notizia è l’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci che dichiara: “Malgrado il fatto che le comunicazioni telefoniche tra detenuti e soggetti esterni al carcere, oltre ai normali divieti costituiscono assai spesso veicolo di gravi illeciti penali solo grazie al costante impegno degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria ed alla esperienza professionale degli stessi si riesce a prevenire l’uso in carcere di cellulari di dimensioni talmente ridotte da renderne pressoché impossibile il rinvenimento. Purtroppo a parte il costante misconoscimento dei meriti degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria, né da parte delle Autorità dell’Amministrazione Penitenziaria né da parte delle Autorità politiche del Dicastero della Giustizia si è ad oggi immaginata l’installazione in carcere e per le zone detentive di dissuasori telefonici che impediscano i pericolosi scambi di comunicazioni tra i detenuti e i soggetti esterni al carcere”.
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