Detenuto musulmano va alla messa del vescovo Renato Boccardo con una lametta, ma viene fermato dalla Polizia Penitenziaria. E’ accaduto il 12 gennaio scorso nel carcere di Maiano (Spoleto), senza che il presule si accorgesse di nulla fino alla fine della funzione religiosa, quando poi è stato informato dell’accaduto. Sull’episodio sono in corso le indagini della Polizia Penitenziaria, ma intanto la direzione della casa di reclusione ha richiesto il trasferimento di cinque detenuti, alcuni dei quali segnalati come radicalizzati islamici.
In occasione della messa per San Ponziano, monsignor Boccardo quest’anno ha voluto portare la reliquia del patrono in carcere, dove ha presieduto la celebrazione davanti a molti detenuti insieme al cappellano monsignor Eugenio Bartoli. Prima della funzione, però, si è consumato l’episodio reso noto lunedì dalla sigla sindacale Osapp: secondo quanto ricostruito il detenuto musulmano era stato autorizzato a partecipare alla messa, ma quando si è avvicinato per accedere alla chiesa del carcere ha notato il controllo di sicurezza istituito dagli agenti. A quel punto il tunisino ha tentato di allontanarsi e di liberarsi della lametta di tre centimetri, che era stata fissata sull’impugnatura di un rasoio usa e getta e che il detenuto voleva introdurre alla messa.
A quale scopo resta al vaglio: tra le ipotesi c’è naturalmente l’aggressione al vescovo Boccardo, ma non viene escluso l’atto autolesionistico dimostrativo in presenza del presule, né una più improbabile aggressione nei confronti di un altro detenuto durante la funzione religiosa. La cautela è massima e le indagini vanno avanti, ma intanto è stata avanzata la richiesta di trasferimento per cinque detenuti alcuni dei quali radicalizzati islamici. Per il detenuto tunisino è scattata la denuncia per porto di armi od oggetti atti ad offendere.
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