Detenuti mafiosi e familiari percepivano reddito di cittadinanza: Guardia di Finanza scopre la truffa da 550 mila euro da parte di 158 carcerati
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MAFIA 41-BIS Detenuti mafiosi e familiari percepivano reddito di cittadinanza: Guardia di Finanza scopre la truffa da 550 mila euro da parte di 158 carcerati 25/06/2020 

 La guardia di finanza di Cagliari ha scoperto 158 detenuti delle 10 carceri della Sardegna e loro familiari che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Le verifiche hanno riguardato le posizioni di persone che dal marzo 2019 avevano scontato un periodo di detenzione in uno dei penitenziari sardi. I finanzieri hanno passato al setaccio anche i familiari che avevano chiesto il beneficio.

 
L'importo complessivo delle somme indebitamente percepite, e che ora l'Inps cercherà di recuperare, ammonta a 548.112 euro. Fra i percettori indebiti scoperti dai finanzieri figurano persone sottoposte a misura detentiva, anche cautelare, per reati che vanno dal traffico di sostanze stupefacenti all'omicidio, dalla rapina alla violenza sessuali, e persino casi di associazione a delinquere di stampo mafioso. 
 
Le persone scoperte sono state segnalate all'Inps per il recupero dell'indebito beneficio: 92 sono state denunciate in quanto firmatarie dell'instanza per ottenerlo. Nella casa circondariale di Uta (Cagliari) sono state scoperte 84 situazioni irregolari, di cui 40 riguardavano direttamente detenuti, mentre le altre erano dei loro familiari che nell'autocertificazione non avevano menzionato la situazione detentiva di un componente del nucleo familiare, in modo da poter incassare il sussidio.
 
In particolare, 14 hanno indicato falsamente nel modulo di domanda presentata all'Inps la circostanza che il nucleo familiare risultava costituito anche dal congiunto, ma non si precisava che era recluso. I restanti 30 invece non hanno comunicato l'intervenuta carcerazione del congiunto, facendolo ancora figurare nel nucleo familiare e continuando così a percepire indebitamente il sussidio. 
 
Nelle altre carceri (Is Arenas, Badu 'e Carros a Nuoro, Mamone, Lanusei, Sassari Bancali, Alghero, Tempio Pausania e Oristano, Isili)  sono stati individuati 74 casi di irregolarità, di cui 26 riguardavano detenuti in custodia cautelare, le altre 48, invece, si riferivano a familiari di reclusi. In particolare, 34 hanno indicato la presenza nel nucleo familiare del congiunto detenuto, mentre 14 hanno omesso di comunicare l'avvenuta carcerazione di un componente familiare.

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