"Il recente comportamento del Capo Dap Petralia ci ha lasciati perplessi visto che alla sua prima dichiarazione pubblica fatta alla conferenza stampa (online) organizzata da Antigone per presentare il XVI rapporto sulle condizioni di detenzione,
ha rivolto l’attenzione unicamente ai detenuti, senza però citare l’indispensabile attività professionale delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria”. A dichiararlo è Alessandro De Pasquale, Presidente del SIPPE - Sindacato Polizia Penitenziaria. “
Il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), essendo al vertice di un Corpo di Polizia, percepisce un emolumento - aggiunge il Presidente SIPPE - e pertanto, sarebbe cosa buona e giusta citare il duro lavoro della polizia Penitenziaria quando si parla di carceri, indipendentemente dal contesto in cui ci si trova”. La Polizia Penitenziaria non è un “accessorio“ del sistema penitenziario; altrimenti Petralia rinunci all’emolumento previsto e chieda al Governo di collocare la Polizia Penitenziaria alle dirette dipendenze del Ministero dell’interno, quale specialità della Polizia di Stato, istituendo invece un Corpo di giustizia che si interessi solo di gestione interna dei detenuti e affidando invece tutto il resto (traduzioni, scorte, attività di polizia giudiziaria, controllo misure alternative, 41 bis, vigilanza esterna carceri, ecc.) alla polizia Penitenziaria quale corpo di polizia dell’esecuzione penale. Al Governo - conclude De Pasquale - chiediamo di affidare la gestione di poliziotti penitenziari ai suoi dirigenti in uniforme e non più a dirigenti civili dello stato e magistrati fuori ruolo.