Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-01094
presentata da
ENRICO MONTANI
martedì 15 gennaio 2019, seduta n.079
MONTANI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:
l'ex deputato di Rifondazione comunista e docente di sociologia dell'Università di Catanzaro, Francesco Caruso, dopo l'arresto del terrorista Cesare Battisti, avrebbe commentato che «a distanza di 40 anni da episodi del tutto deprecabili, questo accanimento, questo scalpo da portare in dote di questo ormai quasi settantenne mi sembra una sete di vendetta che non ha nessuna altra funzione se non ripagare l'odio e il rancore di questi signori al governo»; ed inoltre che « Battisti ha le sue colpe, ma il Battisti che aveva vent'anni e il settantenne di oggi sono due persone diverse. Il carcere ha una funzione riabilitativa. Non si capisce cosa debba fare questo signore in carcere se il principio del carcere resta quello sancito dall'articolo 27 della Costituzione italiana, che si chiama 'rieducazione', non 'vendetta'»;
non una parola, da parte del professor Caruso, sulle vite strappate, come quella dell'agente della Digos Andrea Campagna, calabrese di S. Andrea Apostolo dello Ionio, ucciso in un agguato a Milano nel 1979, neppure una parola sul dolore che ha straziato ed accompagnato per decenni le famiglie;
una dichiarazione, che ha provocato diverse reazioni, fino all'appello rivolto al rettore dell'Università di Catanzaro di rimuovere il docente dal suo incarico;
tra i primi a reagire duramente contro queste affermazioni il Sindacato di Polizia FSP (Federazione sindacale di Polizia) attraverso il segretario nazionale, Giuseppe Brugnano, che auspica che si smetta di dare voce ai cattivi maestri nelle nostre università. «Con la stessa logica - ha aggiunto Brugnano - Caruso dovrebbe affermare che non c'è motivo di perseguire i crimini del nazismo ad oltre settant'anni dalla sua caduta, né di tenere in carcere i responsabili delle stragi di matrice fascista. Auspichiamo che Battisti possa finalmente godere dell'ospitalità di carcere, non per vendetta, non per rancore, ma per rendere giustizia alle sue vittime e al dolore delle famiglie»,
si chiede di sapere:
quali iniziative intenda adottare il Ministro in indirizzo per rispondere a tali affermazioni così tanto irrispettose del sacrificio e del dolore di molte famiglie, in particolar modo, perché provengono da un personaggio che, in virtù del suo ruolo di docente, può rappresentare un pericolo per la formazione equilibrata dei giovani;
se l'appello proveniente da più parti, con la richiesta di rimozione di Caruso dall'incarico di docente, possa trovare risposta in opportuni provvedimenti.
(4-01094)