Anche la Polizia Penitenziaria scende in campo nella lotta al Coronavirus e lo fa su due fronti. Da ieri, infatti, alcuni degli agenti che normalmente operano all’interno del carcere di Busto Arsizio sono impegnati sulle strade del territorio per controllare gli automobilisti e i motivi dei loro spostamenti.
Con la chiusura delle Procure, la sospensione delle udienze nei tribunali a la riduzione di tutti i servizi che normalmente devono essere garantiti il reparto di Polizia che vigila sull’istituto di via Per Cassano si è messo a disposizione del Prefetto per i servizi di prevenzione e controllo nel territorio.
Rossella Panaro, comandante del nucleo di agenti che opera all’interno della casa circondariale di via per Cassano, spiega la modalità d’intervento: «Siamo partiti ieri (mercoledì) con l’affiancamento delle altre forze già impegnate dall’inizio dell’emergenza, per capire come muoverci, ma già da oggi siamo da soli in strada. Abbiamo le stesse funzioni di sicurezza delle altre forze di polizia ma per noi è comunque una novità che non ci crea grossi problemi. All’interno del carcere, infatti, abbiamo superato il momento di tensione causato dalle misure anti-coronavirus e, grazie al fatto che non vi sono traduzioni di detenuti all’esterno, abbiamo messo a disposizione un gruppo di 4-6 agenti che possono pattugliare le strade».
La comandante comunica anche la seconda iniziativa, altrettanto importante, portata avanti nelle settimane scorse: «Domani (venerdì santo) consegneremo un assegno all’ospedale di Busto Arsizio con i soldi raccolti tramite una colletta tra agenti del carcere e altro personale amministrativo che ha aderito. Consegneremo l’assegno di 1000 euro ai medici dell’ospedale alla presenza del sindaco Antonelli».
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