I reati comuni che saranno amnistiati dovranno comportare una pena non superiore a tre anni; gli altri a cinque anni - Inoltre viene concesso un condono di 12 mesi - Il provvedimento di clemenza si applica agli episodi compiuti entro il 31 dicembre 1969.
Un male necessario
Tipico provvedimento di emergenza, che non risolve i problemi della giustizia, ma semmai li aggrava, la amnistia continua ad avere in Italia una straordinaria fortuna. Nemmeno questa volta, le critiche e le riserve, pur provenendo dai settori politici più diversi, sembrano in grado di bloccarne l'irresistibile carica. Il governo, fedele agli impegni concordati in sede di formazione e presentazione alle Camere, ha concretato ieri serti la sua iniziativa, approvando il disegno di legge che rappresenta la prima tappa dell'iter prescritto dalla Costituzione (intervento del Parlamento, delega al Presidente della Repubblica, decreto presidenziale).
E l'iter, al punto in cui stanno le cose, dovrebbe giungere al suo epilogo senza eccessive scosse. Il fenomeno, solo apparentemente contraddittorio, ha una spiegazione precisa: sino a che non verranno affrontati in modo organico e moderno i temi di fondo della nostra società, i provvedimenti d'emergenza, autentici palliativi del momento, si presenteranno come una ineluttabile, anche se illusoria, ancora di salvezza, cui il potere politico non saprà né potrà rinunciare.
La consapevolezza degli inconvenienti che ogni amnistia porta con sé, non bastando da sola a scongiurarne l'adozione, deve tradursi in un ulteriore incentivo alle grandi riforme di ordine umano, sociale, politico che la stessa Costituzione prescrive.
La situazione odierna non potrebbe risultare più sintomatica. Una osservazione emerge con immediatezza: la nuova amnistia si caratterizza, rispetto alle tantissime che l'hanno preceduta, per la complessità del suo contenuto. Soltanto formalmente il progetto è unitario. In realtà, vi sono racchiusi due tipi di provvedimenti, ben diversi per oggetto, ispirazione e finalità: gli uni riguardano i reati comuni, come faceva l'amnistia del 1966; gli altri i reati commessi a causa o in occasione di agitazioni o manifestazioni studentesche o sindacali, come faceva la amnistia del 1968.
Il significato è evidente: i problemi, che premono ed incalzano esigendo che un qualcosa si faccia, si moltiplicano e si sovrappongono. Alle insufficienze croniche e crescenti dell'amministrazione della giustizia, tradizionalmente intesa (processi lentissimi, carceri superaffollate ecc.), si sono aggiunti, dando vita a nuovi reati e a nuovi processi di tipo politico, i disagi d'una scuola in ritardo con i tempi e le tensioni d'una società troppo diseguale. In mancanza o in attesa dei rimedi veri, l'amnistia diventa lo strumento, dall'impiego clamoroso e reciso, che consente di prendere respiro per qualche attimo e diffondere un pizzico di distensione. Troppo naturale che gli organi politici responsabili se ne avvalgano nei momenti più scabrosi.
Guai, però, ad accontentarsi di così poco. L'esperienza insegna che, dopo ogni amnistia, i mali si aggravano se lasciati a se stessi. Quando, ci sarà chiarezza e coerenza nei dettati legislativi quando i Codici penali saranno davvero conformi alle nuove esigenze, si potrà pretendere, sempre e da tutti, il rispetto senza bisogno di ricorrere alle amnistie.
Giovanni Conso
La lunga riunione a Palazzo Chigi
Il Consiglio dei ministri ha deciso di presentare al Parlamento, su proposta del Guardasigilli on. Reale (in foto ndr), un disegno di legge con cui si delega il Presidente della Repubblica a concedere una amnistia ed un condono per i reati compiuti entro il 31 dicembre 1969. Il provvedimento di clemenza è stato approvato questa notte dopo una riunione di 5 ore.
AMNISTIA Viene concessa:
a) per i reati puniti sino a 5 anni di reclusione purché commessi « con finalità politiche a causa ed in occasione di agitazioni o manifestazioni sindacali o studentesche »;
b) per il reato di violenza o minaccia ad un corpo polìtico o amministrativo;
c) per il reato di devastazione, per quello di incendio, per quello di apologia di reato ed istigazione a delinquere purché si riferiscano ad un delitto nei riguardi del quale è applicabile l'amnistia.
La conseguenza è che il prof. Tolin, direttore di Potere operaio avrà la possibilità di beneficiare del provvedimento. Il provvedimento praticamente viene applicato ai reati di resistenza, oltraggio, blocco stradale, violenza privata, danneggiamento, istigazione a disobbedire alle leggi, boicottaggio, invasione arbitraria di aziende agricole ed industriali, abbandono collettivo dì pubblici servizi purché compiuti in occasione di manifestazioni sindacali o politiche o studentesche.
Inoltre l'amnistia viene concessa:
a) per i reati puniti sino a 3 anni di reclusione;
b) per i delitti di furto, truffa e appropriazione indebita, purché il danno sia lieve;
c) per il reato di peculato, quando il danaro pubblico sia sta-\ to distratto dal responsabile per finalità non estranee a quelle della pubblica amministrazione (un esempio: beneficia dell'amnistia il sindaco che con i denari del comune o dello Stato abbia costruito una scuola anziché una strada);
d) per i reati puniti sino a 4 anni, purché commessi da un minorenne o da ultrasettantenni.
L'amnistia non si applica a vari reati. Ad esempio: detenzione di esplosivi, corruzione per compiere un atto contrario ai doveri di ullìcio, pubblicazioni e spettacoli osceni, corruzione di minorenni, frode in commercio, truffa con danno non lieve.
CONDONO — Viene concesso nella misura di 1 anno per le pene detentive e non superiori a un milione di lire per le pene pecuniarie. Coloro che hanno superato il settantesimo anno di età potranno beneficiare del condono di 2 anni e di 2 milioni di lire. Il condono è ridotto a 6 mesi (per gli ultrasettantenni la riduzione è ad 1 anno) per coloro che hanno beneficiato di precedenti indulti per le stesse condanne.
Il condono non si applica ai reati di peculato e di malversazione a meno che la condanna non sia stata inferiore a 3 anni; a quelli di concussione, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio; corruzione di persone incaricate di un pubblico servizio, istigazione alla corruzione, strage, epidemia, avvelenamento di acqua e di sostanze alimentari, alterazione di sostanze alimentari, commercio e somministrazione di medicinali guasti e di sostanze nocive, commercio clandestino di sostanze stupefacenti, agevolazione dolosa dell'uso di stupefacenti, spettacoli e pubblicazioni oscene, omicidio, rapina, estorsione, sequestro di persona, omicidio colposo determinato da un incidente se il responsabile non ha soccorso la vittima.
L'amnistia e il condono non sono concesse ai delinquenti abituali o professionali per tendenza o a coloro che siano stati sottoposti a misure di sicurezza, esclusa la diffida, a coloro che abbiano riportato una o più condanne a pene superiori a due anni. Il condono viene revocato se chi ne beneficia compia entro 5 anni un delitto non colposo per il quale sia condannato a pena non inferiore a sei mesi.
Nel provvedimento approvato questa notte non sono stati presi in esame le possibilità di concedere amnistie o condoni per i reati finanziari.
Il governo ha inoltre approvato: — uno schema di provvedimento legislativo che determina la durata massima della custodia preventiva nella fase istruttoria e nei vari gradi del giudizio; — uno schema di provvedimento legislativo con il quale, in applicazione di accordi intervenuti in sede comunitaria, vengono modificate le aliquote di restituzione dell'Ige all'esportazione e della corrispondente imposta di conguagli all'importazione; — un disegno di legge recante variazioni al bilancio dello Stato per l'anno finanziario 1970; — uno schema di provvedimento legislativo con il quale si dispone la proroga per un triennio dell'obbligo contributivo a carico dello Stato, dei datori di lavoro e dei lavoratori nei confronti della Gestione case per i lavoratori. Il provvedimento si è reso necessario per evitare che, in attesa dell'approvazione da parte del Parlamento del disegno di legge sul riordinamento della Gescal, venisse ad interrompersi il gettito contributivo necessario per assicurare i programmi di costruzione; — uno schema di decreto che dispone, in attuazione di apposita delega legislativa, il riordinamento strutturale e funzionale degli organi dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps); ' — un disegno di legge con il quale viene aumentata la misura dei compensi corrisposti al presidente e ai componenti degli uffici elettorali.
La Stampa 1 maggio 1970