La Corte d’Assise di Milano ha confermato l'ergastolo per Cesare Battisti, mettendo così la parola fine al capitolo giudiziario sull’esecuzione della pena dell’ex terrorista dei Pac che è stato condannato per quattro omicidi commessi alla fine degli anni ’70 tra cui anche il Maresciallo degli Agenti di Custodia Antonio Santoro (avvenuto il 6 giugno del 1978), Comandante del carcere di Udine.
I giudici hanno infatti respinto la richiesta della difesa di Battisti, l’avvocato Davide Steccanella, di commutare la pena del carcere a vita in 30 anni, che al netto del «presofferto», ammonterebbe a 20 anni, 7 mesi e 24 giorni.
I giudici della Corte d’Assise d’Appello hanno scritto nel provvedimento che «sarà la magistratura di sorveglianza a valutare se e quando Cesare Battisti - a cui non risulta applicabile il regime ostativo - potrà godere dei benefici penitenziari, in virtù di una progressione trattamentale che è diretta all’attuazione del canone costituzionale della funzione rieducativa della pena anche per i condannati all’ergastolo». «Primo tra tutti», sottolinea la Corte, «la liberazione anticipata». In pratica potrà richiedere benefici, come i permessi premio, già tra 3 anni e mezzo circa dopo che avrà scontato complessivamente dunque 10 anni di carcere.