Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-01466
presentata da
FRANCO MIRABELLI
giovedì 21 marzo 2019, seduta n.101
MIRABELLI - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:
in data 3 aprile 2008 è stato indetto dall'amministrazione penitenziaria un concorso interno per 643 vice ispettori, che è giunto al termine solo nel marzo 2019, ovvero 11 anni dopo la sua pubblicazione;
il predetto concorso ha seguito, come di tutta evidenza, un iter a parere dell'interrogante irragionevolmente prolungato. Infatti, alla prima prova tenutasi nel marzo del 2010, la seconda è seguita solo nell'aprile del 2016; successivamente, con provvedimento del 16 gennaio 2017, è stato disposto l'innalzamento a 1.232 dei posti a disposizione, infine, le prove orali si sono svolte dal maggio 2017 al novembre 2017 e il corso di formazione iniziato a settembre 2018 si è concluso nel mese di marzo 2019;
con una nota dell'ufficio stampa del Ministero della giustizia del 12 marzo 2019 è stata dichiarata "chiusa la partita" e, secondo quanto risulta all'interrogante, non sono pervenute ulteriori comunicazioni interne da parte del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, né dal Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità;
il citato bando di concorso, all'articolo 14, disponeva i criteri di assegnazione dei vincitori di concorso a seguito del superamento dell'esame di fine corso, in particolare il comma 6 prevedeva che: "La nomina alla qualifica di vice ispettore è conferita secondo l'ordine di graduatoria risultante dagli esami di fine corso. A parità di punteggio ha la precedenza il concorrente con la qualifica più elevata ed a parità di qualifica il più anziano in ruolo." E al successivo comma 7 aggiungeva che: "il personale nominato vice ispettore del ruolo maschile e femminile del Corpo di Polizia Penitenziaria sarà confermato nella sede di appartenenza compatibilmente con la dotazione organica";
in realtà, i predetti criteri non sono stati rispettati, infatti, per la graduatoria di fine corso è stato utilizzato anche il voto preso al concorso e non solo quello finale del corso di formazione e per il personale, sia del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, che del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, secondo quanto risulta all'interrogante, sarebbe stato disposto il rientro nelle sedi di appartenenza senza tener conto delle piante organiche, in particolare diversamente dagli ispettori del DAP, assegnati anche qualora in sovrannumero alle sedi di appartenenza, gli ispettori del D.G.M.C. sono stati assegnati prevalentemente alle sedi vacanti, con evidente nocumento per quest'ultimi;
considerato che:
dei vincitori di concorso della giustizia minorile inizialmente 55, partecipanti al corso di formazione in 54, solo 7 vedranno riconfermata la propria sede, a causa delle carenze di organico nel ruolo di agenti assistenti della giustizia minorile. Conseguentemente, gli ispettori della giustizia minorile provengono per lo più dagli interpelli nazionali degli adulti e, pertanto, dopo aver lavorato vari anni agli adulti, devono essere nuovamente formati per lavorare ai minori; viceversa coloro scelti tramite un colloquio di idoneità e che hanno lavorato per più di 20 anni presso la giustizia minorile verranno mandati agli adulti, a fronte dell'arrivo di 24 neo agenti e 24 agenti/assistenti dalla graduatoria nazionale, finendo così con il dover nuovamente esser formati;
a quanto detto si aggiunga che, secondo quanto risulta all'interrogante, i neo-agenti sarebbero destinanti alle sedi del nord, dove a fronte della carenza di sovrintendenti o agenti anziani si troveranno a lavorare in situazione di difficoltà, mentre i 24 agenti provenienti dalla graduatoria dovrebbero andare, invece, al sud dove, verosimilmente, sceglieranno la sede non già in base alla peculiarità della stessa, ma in base al criterio della vicinanza con la città d'origine o di residenza,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano le sue valutazioni in merito;
se non ritenga opportuno adoperarsi al fine di garantire un aumento della pianta organica del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, nonché una rimodulazione della stessa in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.
(4-01466)