Si sono svolte giovedì mattina le votazioni nelle commissioni di Camera e Senato per l’elezione degli uffici di presidenza.
Al primo sguardo dall’elezione dei presidenti delle commissioni di Camera e Senato emerge soprattutto la regola dei pesi e dei contrappesi: ogni elezione di un grillino in uno dei due rami del Parlamento è stata puntellata da quella di un leghista nello stesso settore nell’altro ramo.
COMMISISONI GIUSTIZIA
Alla Camera la presidente è Giulia Sarti dei Cinquestelle (i vice sono il renziano Franco Vazio e il leghista Riccardo Marchetti), mentre al Senato l’ha spuntata Andrea Ostellari, avvocato padovano della Lega, che avrà come vice il grillino Mattia Cruccioli e Raffaele Stancanelli (Fratelli d’Italia, ex sindaco di Catania).
Il ruolo del presidente di commissione è di garanzia perché coordina i lavori di esame dei provvedimenti, ma assume spesso un ruolo più politico perché se è in linea con la maggioranza può diventare relatore di una legge, può avere un’influenza sui tempi della discussione e sugli emendamenti. E le commissioni sono il motore principale per la formazione degli atti legislativi, dove si discute e si emenda la gran parte dei testi.
Il Fatto Quotidiano