Dopo le rivolte verificatesi nelle carceri della Colombia nel weekend, che hanno provocato 23 detenuti morti e 83 feriti, la ministra della Giustizia, Margarita Cabello e il direttore dell'Istituto nazionale penitenziario e carcerario Inpec, il generale Norberto Mujica, hanno deciso di decretare l'emergenza carceraria nel paese.
Secondo quanto riferito dal portale El Tiempo, questa misura consente al governo di intraprendere azioni più immediate di fronte alla situazione sanitaria nel Paese e al sovraffollamento nelle carceri, che provoca un maggior rischio di contagio da coronavirus, che registra finora 277 casi positivi in Colombia. L'Inpec ha giustificato la misura segnalando che "il paese e il sistema carcerario in questo momento stanno affrontando una situazione di sfida globale dovuta alla pandemia di coronavirus, situazione che non solo supera le capacità dello Stato stesso, ma ha anche un potenziale determinante per colpire alcuni gruppi vulnerabili della popolazione, compresi quelli privati della libertà.
L'Inpec ha sottolineato che la misura non autorizza il governo a rilasciare detenuti, poiché tale decisione ricade esclusivamente sui giudici che sono responsabili dei processi. Secondo la legge colombiana sull?emergenza carceraria, ciò che la misura consente è che il direttore dell'Inpec possa decretare l?isolamento o il trasferimento dei prigionieri in casi di necessità nei luoghi indicati, chiudere le carceri, richiedere alle autorità sanitarie collaborazione e chiede sostegno alle forze di sicurezza, tra le altre cose. Inoltre, il regolamento autorizza le autorità carcerarie a effettuare trasferimenti di budget e stipulare contratti diretti per lavori e servizi necessari per superare l'emergenza.