Un cittadino ha la piena facoltà di poter arrestare un delinquente. Lo chiarisce la II sezione penale della Suprema corte di cassazione nella sentenza 23901/2018, che ha esaminato un particolare ricorso da parte del procuratore della repubblica del tribunale di Savona.
Questo perché il giudice monocratico, nel 31 gennaio di quest'anno, non aveva convalidato l'arresto di un uomo perché operato da un cittadino durante un tentativo di rapina. Da qui la querelle che si è protratta sino alle porte del Palazzaccio di Roma, dove i porporati di piazza Cavour hanno esaminato il ricorso accogliendo i motivi di doglianza del procuratore generale della Repubblica, redigendo il tutto in forma semplificata considerando la peculiarità della lite. Pertanto gli ermellini hanno chiosato che "il ricorso è fondato", perché "va escluso, secondo quanto testualmente riportato nel verbale di arresto, che ci si trovi dinanzi a un'ipotesi in cui il privato non abbia proceduto all'arresto ma si sia limitato a invitare il presunto reo ad attendere l'arrivo degli organi di polizia", proseguono i giudici, "in quanto si fa espresso riferimento a un intervento con cui si adoperava per far cessare la presunta rapina".
Quindi l'operato del cittadino è stato intenzionale per bloccare il tentativo di rapina, procedendo a un arresto autonomo e provvidenziale, "mentre altri si assicuravano che l'aggressore rimanesse sul posto sino all'arrivo della polizia". Soprattutto perché "sussistevano ex ante gli elementi fattuali da cui poteva ragionevolmente desumersi la commissione, ai danni della vittima, del delitto di rapina e, dunque, legittimarsi, ai sensi dell'articolo 383 del codice di procedura penale, l'arresto facoltativo del privato", spiegano i magistrati supremi in punto di diritto, "in quanto l'esclusione del fine di profitto non poteva ricavarsi in quel momento né dal movente riferito". Avendo argomentato su tutta la linea, la Corte suprema di cassazione ha infine sciolto il dubbio sul piano della legittimità, confermando la sentenza "annullata senza rinvio l'ordinanza di non convalida impugnata, dichiarandosi legittimo l'arresto operato dai privati e la successiva consegna alla polizia".
Italia Oggi