La procura della Repubblica di Perugia non riaprirà le indagini per la morte in carcere del falegname Aldo Bianzino deceduto nell’ottobre del 2007 nel carcere di Capanne. La richiesta di effettuare nuovi accertamenti era stata presentata nel maggio scorso dagli avvocati Massimo Zaganelli e Cinzia Corbelli che assistono il figlio Rudra Bianzino.
La notizia è stata anticipata dal quotidiano La Nazione Umbria. Il sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, titolare delle passate inchieste per omicidio contro ignoti (archiviata) e contro un agente della Polizia Penitenziaria (condannato in via definitiva per omissione di soccorso) ha rigettato la richiesta sostenendo che non esistono nuovi elementi per riaprire il caso.
La consulenza Nel dossier presentato dalla difesa della famiglia, infatti, con una nuova consulenza medico legale, gli specialisti Luigi Gaetti e Antonio Scalzo, dopo aver effettuato nuovi esami sui reperti anatomici sostengono che, contrariamente a quanto emerso fino ad ora, la lesione al fegato sarebbe contemporanea a quella al cervello e non post-mortem e causata dalle manovre rianimatorie.
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