Circa 3,5 milioni di euro per il 2019 che hanno già permesso di acquistare nuove apparecchiature per migliorare la sicurezza nei penitenziari. Sono quelli investiti dal Dap alla luce dei dati sui rinvenimenti di sostanze stupefacenti e telefonini in carcere negli ultimi tre anni
I numeri sui rinvenimenti di sostanze stupefacenti e telefonini in carcere negli ultimi tre anni parlano chiaro e a riferirlo è il sito del Ministero della Giustizia: nei primi nove mesi del 2017 furono 353 gli eventi critici legati al ritrovamento di droga (perquisizioni sui detenuti, rinvenimento in aree comuni o nella fase dei colloqui), 453 nello stesso periodo del 2018 e 587 quest’anno. Relativamente al rinvenimento di telefonini, passiamo dai 355 del 2017, ai 642 dei primi nove mesi del 2018, ai 1.412 di fine settembre 2019.
A questo trend in netta salita concorre ovviamente il maggior numero dei detenuti presenti negli istituti penitenziari, ma anche i progressi della tecnologia che, almeno per ciò che riguarda la miniaturizzazione di dispositivi elettronici, permettono oggi di nascondere con facilità un telefono dove prima era assolutamente impensabile.
Per questo, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, nella scelta degli investimenti e delle spese da effettuare per il 2019, ha preferito privilegiare l’acquisto di strumenti e tecnologie in grado di migliorare il contrasto all’introduzione di sostanze illecite negli istituti nonché di rilevare, inibire o isolare gli apparati telefonici mobili introdotti abusivamente.
La distribuzione nel dettaglio:
90 apparecchi per il controllo radiografico dei pacchi, suddivisi in tre lotti da 30, sono in fase di distribuzione ai Provveditorati che poi li assegneranno agli istituti del territorio. La loro installazione sarà ultimata entro la primavera del 2020;
40 metal detector ‘a portale’ già distribuiti a 40 istituti: saranno tutti installati entro fine anno;
40 jammer per l’inibizione delle frequenze telefoniche, già distribuiti: 3 jammer per ciascuno degli 11 Provveditorati, che decideranno come assegnarli sul territorio; 2 al Nucleo Investigativo Centrale (NIC), 2 al Gruppo Operativo Mobile (GOM) e 3 alla task-force che si occupa dei concorsi;
2 apparati IMSI per la cattura di frequenze telefoniche, importanti e costosi strumenti che permettono la rilevazione del telefono chiamante e del telefono chiamato: già acquistati e a breve saranno messi a disposizione del GOM;
200 rilevatori manuali di telefoni cellulari, anche spenti: già acquistati, saranno distribuiti entro fine anno;
65 apparati rilevatori di traffico di fonia e dati: già acquistati, saranno distribuiti a breve.
Inoltre, nella programmazione per il 2020 il DAP ha già previsto, fra gli altri, l’acquisto di metal detector ‘a portale’ di nuova generazione, che permettono contemporaneamente il rilevamento di corpi metallici e apparecchi telefonici.
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