Una vicenda accaduta, il 29 aprile del 2017, a Bordighera, in provincia di Imperia, dove un militare di Asti, Maurizio Ceste, di 37 anni, allora in servizio presso la compagnia di Ventimiglia, investì con la propria auto (una Nissan modello “Juke”) un agente della Polizia Penitenziaria, Valerio D., nuovo compagno della sua ex fidanzata.
Accusato di tentato omicidio, il 19 aprile scorso, Ceste venne condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, in primo grado e nelle forme del rito abbreviato. Una condanna troppo bassa per l’allora pubblico ministero Alessandro Bogliolo, che partito da una pena base di 12 anni di reclusione, era sceso prima a 8 anni (per le attenuanti) e, poi, a 5 anni e 4 mesi con la riduzione prevista dal rito.
Per questo motivo il magistrato ha ritenuto adire il secondo grado di giudizio e il prossimo 17 gennaio, davanti alla III Sezione della Corte di Appello di Genova, si terrà l’udienza. Ciò che soprattutto contesta Bogliolo è la mancata contestazione della premeditazione del reato.
All’origine dell’insano gesto ci fu non solto la gelosia, ma anche il timore che il nuovo compagno potesse nuocere al figlio avuto con la ex fidanzata. Bambino che, all’epoca, aveva appena tre anni. A incastrare Ceste: il circuito di videosorveglianza cittadino, che riprese tutta la scena. Dai filmati, infatti, si vede il carabiniere fermo nell'auto, che preme sull'acceleratore, non appena attraversa il rivale.
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