Non ha fatto rientro in carcere ieri dopo un permesso premio un uomo di 43 anni in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso e tentato omicidio, ritenuto affiliato al clan camorrista Grimaldi di Soccavo. L'uomo è scomparso dopo alcuni giorni passati in famiglia. In carcere dal 2003, avrebbe avuto il fine pena nel 2024. Lo denuncia Fabio Pagani, segretario della Uil Polizia Penitenziaria.
«Da pochissimi giorni abbiamo assistito all'illegittimità dichiarata dalla Corte Costituzionale di concedere benefici per i reati di mafia - ha detto Pagani - e a Genova è successo che un detenuto associato per mafia non è rientrato dal permesso premio concesso dal Tribunale di Sorveglianza di Genova. Così sono resi vani i sacrifici delle donne e degli uomini che indossano la divisa e che ogni giorno rappresentano lo Stato nei carceri. Ora la politica si dia una mossa, la lotta di magistrati che ci hanno rimesso la vita come Falcone e Borsellino non meritano questi epiloghi».
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