Caccia nelle campagne del Mantovano a due pazzi evasi armati di rivoltella
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STORIA Caccia nelle campagne del Mantovano a due pazzi evasi armati di rivoltella 02/10/1971 

Sono fuggiti nella notte da Castiglione delle Stiviere. I fuggitivi, 24 e 31 anni, erano rinchiusi nell'ospedale giudiziario - Ordinata un'inchiesta sulla presenza delle armi nel manicomio - I due si sono feriti nel saltare il muro di cinta.

Una vasta battuta è in corso nell'Alto Mantovano e nel Basso Bresciano per rintracciare i due pericolosi evasi dall'ospedale giudiziario di Castiglione delle Stiviere. Uno di essi, Franco Roversi, 31 anni, di Ghedi, è armato di pistola e dispone di molte munizioni. L'altro evaso, il girovago Rolando Cavazza, di 24 anni, pare che sia armato di coltello.

L'autorità giudiziaria ha già ordinato una severa inchiesta per stabilire come il Roversi sia venuto in possesso della rivoltella e sia riuscito a nasconderla nell'ospedale. Dei due evasi il Roversi è il più noto in quanto faceva parte della celebre « banda del grana » sgominata alcuni mesi fa dai carabinieri di Mantova. Prima di questa fuga si era già allontanato un'altra volta dall'ospedale psichiatrico.

La drammatica evasione è avvenuta la scorsa notte poco prima dell'una. Il Roversi e il Cavazza, entrambi rinchiusi in un reparto della sezione giudiziaria, si sono presentati all'infermiere di turno, il trentacinquenne Enrico Caiola; sotto la minaccia della pistola, il Roversi ha intimato all'infermiere di aprire la porta. Il Caiola cercava di guadagnare tempo per dare l'allarme e fare intervenire gli agenti di custodia ma il Roversi, accortosi dei suoi tentativi, esplodeva a terra un colpo di rivoltella e si faceva consegnare le chiavi del cancello. I due sono usciti dal reparto ma, in un cortile interno dell'ospedale, si sono imbattuti nel sorvegliante Silvano Olivari di 43 anni. Anche l'Olivari ha cercato di impedire la fuga dei reclusi ma il Roversi, con estrema decisione, ha ancora una volta impugnato la rivoltella e ha esploso un colpo a terra fra le gambe del guardiano.

I due con un salto acrobatico hanno allora scavalcato il muro di cinta la cui sommità è costellata di schegge di vetro ferendosi le mani e le gambe e dalla strada si sono dati alla fuga per i campi. Pare che abbiano tentato inutilmente di rubare una « 500 » su cui sono state trovate macchie di sangue e che ora continuino la fuga a piedi. Carabinieri e polizia si sono messi sulle loro tracce e, con l'aiuto dei cani-poliziotti, si spera di rintracciarli in breve tempo. Alcuni contadini che lavoravano nei campi presso Mantova affermano di aver visto, nel primo pomeriggio di oggi, due individui aggirarsi con aria furtiva per una strada di campagna che, accortisi della loro presenza si dileguavano nei boschi.

La Stampa 2 ottobre 1971


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