L’uomo non è rientrato da un permesso nel carcere a Bolzano dove scontava una condanna per immigrazione clandestina. A maggio sua figlia di 7 anni era stata uccisa a Vienna e il corpo era stato ritrovato in un cassonetto. Il presunto assassino ha 16 anni
Ha appreso nel carcere di Bolzano, dove si trovava per favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina, della brutale uccisione di sua figlia di 7 anni a Vienna. Ora l’ uomo è evaso e i parenti del presunto assassino, un ragazzo 16enne, temono una vendetta. Entrambe le famiglie, quella della vittima come anche quella del presunto assassino, sono di origine cecena.
L’omicidio della bimba
La piccola Hadishat era sparita l’ 11 maggio dal parco giochi del condominio nel quale viveva. Il giorno dopo il cadavere è stato trovato avvolto nel nylon in un container dei rifiuti. Il caso aveva suscitato molto scalpore a Vienna. Nei giorni scorsi il padre della bimba non è rientrato da un permesso nel carcere a Bolzano. Ora i parenti del ragazzo accusato del delitto si dicono molto preoccupati. L’ avvocato della famiglia di Hadishat, il legale viennese Nikolaus Rast, tranquillizza: «La famiglia — ha dichiarato l’ avvocato all’ agenzia stampa austriaca Apa — non è interessata a una vendetta di sangue». L’ uomo potrebbe invece tentare di tornare nel suo paese d’ origine. Il brutale omicidio, un mese fa, aveva sconvolto l’ Austria. La piccola Hadishat era stata colpita a sangue freddo: solo alcune ore dopo era stato scoperto il corpicino senza vita in un contenitore per la spazzatura.
Le indagini e le ammissioni
Le indagini delle autorità austriache avevano ben presto portato alla scoperta dell’ autore del crimine. Si tratta di un giovane immigrato ceceno di 16 anni, vicino di casa della bambina. L’ uomo, identificato come K., ha confessato durante il suo primo interrogatorio. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il sedicenne avrebbe trascinato la bambina di 7 anni in bagno. Aveva con sé un coltello da cucina, un coltello da pane con una lama seghettata di circa 20 centimetri, come ha spiegato egli stesso alla polizia. Nel bagno, K., studente delle superiori, ha poi spinto la bambina nel piatto della doccia dove ha commesso l’ omicidio, accoltellando la povera bambina alla gola. I familiari della bimba, non vedendo rincasare la figlia, si erano recati quella sera alla stazione di polizia per denunciarne la scomparsa. Subito erano scattate le ricerche, fino alla drammatica scoperta avvenuta dopo l’ allarme lanciato dagli operai della nettezza urbana che hanno notato il cadavere della piccola. I soccorritori non avevano potuto far altro che constatare il decesso della piccola, che aveva compiuto 7 anni. Le indagini si erano presto concentrate sul vicino di casa sedicenne, connazionale della vittima, che conosceva bene frequentando lo stesso parco giochi nel sobborgo viennese. Contro il sedicenne sarebbero state raccolte prove schiaccianti ed il ragazzino, una volta messo alle strette dagli inquirenti, ha poi così fatto le prime ammissioni agli inquirenti, ammissioni che dovranno comunque venire confermate nel corso del processo. Il sedicenne resta in ogni caso l’ unico indiziato del delitto.
Le ricerche dell’evaso
Ora però le forze dell’ ordine austriache sono anche alla ricerca del padre della bambina: si teme infatti che dopo l’ evasione dal carcere di Bolzano, potrebbe tornare a Vienna. Nei suoi confronti è stato spiccato un mandato di cattura internazionale. Il terribile omicidio aveva destato sconcerto non solo in Austria. Secondo i dati forniti da Telefono Azzurro, ogni anno in Italia scompaiono in media più di cento bambini, e ben 270mila in tutta Europa. Numeri che rappresentano solo in parte le dimensioni di un fenomeno complicato da indagare a causa delle difficoltà di reperire informazioni sui minori dei quali si perdono le tracce.
Corriere.it