"Bisogna fare investimenti per installare nelle carceri italiane i sistemi tecnologici, che impediscano l'uso dei cellulari": e' l'appello rivolto dal procuratore della repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, e dall'aggiunto della Dda, Francesco Giannella, dopo l'indagine lampo dei carabinieri, che ha consentito l'arresto del mandante dell'omicidio di Michele Ranieri (avvenuto l'11 settembre nel quartiere San Pio) e dei killer. L'ordine di uccidere e' partito da Saverio Faccilongo, detenuto nel penitenziario di Terni per scontare una condanna per associazione mafiosa. Il telefono da cui impartiva disposizioni ai suoi sodali e' stato ritrovato stamattina, nel corso delle perquisizioni contestuali agli arresti. Sono stati trovati anche altri cellulari, in uso ad altri detenuti. "Nelle carceri italiane questi apparecchi vengono introdotti nelle maniere piu' fantasiose - ha spiegato Giannella - si tratta di telefoni molto piccoli, che vengono usati per continuare a tessere i rapporti criminali. Esistono tecnologie che ne potrebbe impedire l'uso e andrebbero installate negli istituti penitenziari. C'e' da spendere un po' di soldi ma la tutela della sicurezza dei cittadini e
dell'ordine pubblico meritano una spesa del genere".
agi