Questa mattina, Polizia Penitenziaria e Polizia di Stato hanno eseguito quattro misure cautelari (altre nove persone sono indagate) emesse dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Roma a carico di altrettanti soggetti responsabili a vario titolo di traffico d'armi e spaccio di sostanze stupefacenti sia in nella nota ‘piazza’ di Tor Bella Monaca che all’interno del carcere di Roma Rebibbia "Raffaele Cinotti".
COLLOQUI NELL'AREA VERDE PER INTRODURRE DROGA
Le modalità con cui la droga era portata in carcere erano molto semplici: le compagne dei detenuti nascondevano le pasticche nelle parti intime e quando andavano a trovarli in carcere trovavano il modo di consegnargliele in occasione dei colloqui nell’apposita ‘area verde’ del carcere. Dopodiché i carcerati le spacciavano agli altri detenuti. Non solo: dal carcere di Rebibbia coordinavano anche l'acquisto di armi nel quartiere di Tor Bella Monaca.
TELEFONATE DAL CARCERE PER ACQUISTARE ARMI E GESTIRE SPACCIO
Le indagini, coordinate dal pool Reati contro il patrimonio della Procura della Repubblica di Roma e condotta in collaborazione con il Nucleo investigativo centrale della Polizia Penitenziaria, sono partite dopo che in alcune celle sono stati ritrovati dei mini cellulari. Dall'analisi dei tabulati e tramite delle intercettazioni telefoniche hanno scoperto che i detenuti comunicavano all'esterno del carcere con i familiari per coordinare lo spaccio di droga e gestire la compravendita delle armi.
Alla fine delle indagini, all'alba sono scattate le perquisizioni: a Tor Bella Monaca sono state arrestate due persone trovate in possesso di un fucile modificato con una trentina di munizioni, oltre a diverse dosi di hashish e cocaina. Due donne sono state invece sorprese con delle compresse sublinguali che portavano ai compagni in carcere. Due persone sono state portate a Regina Coeli e a Civitavecchia, un'altra sta agli arresti domiciliari e un'altra ancora è stata sottoposta all'obbligo di firma.