L'arresto di sei agenti della Polizia Penitenziaria in servizio al carcere di Torino "dimostra al di fuori di ogni possibile dubbio il grave stato di disorganizzazione e l'assenza di qualsiasi capacità gestionale da parte degli attuali organi centrali dell'Amministrazione Penitenziaria". Lo afferma Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp, Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria.
Il leader del sindacato accusa l'amministrazione di "non prendere atto in misura adeguata dello stato di abbandono e delle continue frustrazioni, offese e aggressioni subite ogni giorno dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri italiane". Il timore dell'Osapp rispetto al reato contestato, quello di tortura, è "di un 'effetto a catena' che investa ogni criticità esistente nelle carceri italiane, stante l'elevatissima attenzione degli organi amministrativi e politici riguardo alle condizioni della popolazione detenuta italiana, a differenza del persistente disinteresse per l'effettiva vivibilità lavorativa delle carceri per il personale di Polizia Penitenziaria". "Indispensabile", per Beneduci è "l'avvicendamento urgentissimo dell'attuale Capo del Dap, Francesco Basentini", e che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede "assuma in prima persona al di la' delle facili comunicazioni l'onere di una riorganizzazione integrale del sistema penitenziario oggi quanto mai inefficiente e dispendioso per la collettività anche in termini di sicurezza ed i cui
disagi e le cui mancanze sono pagati principalmente sulla pelle dei 38mila poliziotti penitenziari italiani".