Si nascondeva in un campo nomadi, in un comune in provincia di Rovigo, Albano Ahmetovic il trentaduenne di origine bosniaca evaso dal carcere di San Marino il 19 agosto scorso.
I carabinieri del posto lo hanno rintracciato senza troppe difficoltà per notificargli un ordine di carcerazione da parte della Corte d’appello di Bologna: un aggravio di misura per l’evasione, a Rimini, dagli arresti domiciliari, precedente al suo approdo (e arresto) a San Marino. Nella comunicazione di rito tra gli agenti della Polizia Penitenziaria di Rovigo e quelli in servizio nel carcere riminese dei Casetti, per la trasmissione del fascicolo del detenuto, il nome dell’arrestato è stato associato all’evasione dal Titano.
Dopo la segnalazione è stata quindi avviata la prassi che potrebbe portare all’estradizione. Passaggi in corso anche per l’altro evaso, l’italiano Achille Lia, che - rintracciato a pochi giorni dalla fuga, arrestato e poi rilasciato - attende la sua sorte a Forlì dove ha l’obbligo di dimora (l’udienza è fissata ad ottobre). Così come nel suo caso si dovrà adesso attendere l’emissione da parte dell’autorità giudiziaria di San Marino del mandato di arresto e la conseguente trasmissione al ministero della Giustizia Italiana, da girare poi alla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bologna, per gli adempimenti di competenza.
Si chiude così la brutta pagina della doppia evasione: sul Titano, in ogni caso, s’indaga sull’accaduto.
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