“Molto di più che una bolgia dantesca”. Non usa mezzi termini l’Osapp, il Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, per descrivere la situazione all’interno del carcere di Brissogne.
A scriverlo è Leo Beneduci, Segretario Generale Osapp, che si rifà ad un fatto di ieri, 13 agosto: “Un detenuto nigeriano ventisettenne, ristretto nel reparto isolamento del carcere di Brissogne Aosta, dalle ore 9,15 alle ore 13,00 circa, ha tenuto tutto il personale del carcere Valdostano in continuo stato d’allerta tanto che ha letteralmente sradicato la finestra della cella e con un'anta ha sfondato il muro divisorio interno della stessa, rendendola completamente inagibile”.
Nessun ferito, stando a Beneduci, che aggiunge: “Gli agenti intervenuti sono stati oggetto di lanci di pezzi di calcinacci ed altro, tanto che per ripararsi dalla furia inaudita si è reso necessario un intervento in sicurezza in tenuta antisommossa al fine di prelevare il detenuto che è stato trasportato in Tso all'Ospedale cittadino. Il detenuto è lo stesso che circa 15 giorni fa, si è reso protagonista di disordini e aggressione in danno del personale di Polizia Penitenziaria”.
Problema che fa il paio, nuovamente, con quelli dell’acqua nella Casa circondariale valdostana: “Come se non bastasse – prosegue la nota – malgrado il personale avesse appreso solo lo scorso 10 agosto da parte della locale Direzione del ripristino dell’erogazione di acqua potabile in data di ieri le condutture del carcere risultavano nuovamente bloccate e dai rubinetti non fuorusciva alcunché tanto da doversi rendere necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Il fondo si è toccato questa mattina quando un altro detenuto magrebino ha sputato addosso, per futili motivi ad un agente di Polizia Penitenziaria in servizio”.
"Il carcere di Aosta per il personale di Polizia Penitenziaria è molto di più che una bolgia dantesca per i problemi che tutti ormai conoscono da anni legati all’assenza di un direttore titolare – chiude la nota di Beneduci – e alla scarsissima attenzione per la soluzione dei problemi della struttura da parte del Provveditore Regionale le cui evidenti incertezze stanno comportando l’impasse degli istituti penitenziari sull’intero territorio del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Ad una situazione di estrema difficoltà peraltro si aggiungono i rischi e i disagi legati anche alla presenza in carcere di detenuti con problemi di carattere psichiatrico che costituiscono il penoso retaggio degli errori della precedente legislatura e a cui l’attuale non riesce a porre alcun riparo atteso che le Rems (la residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, ndr) previste dalla legge di chiusura degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari, ndr) o non ci sono o non accettano di ricoverare nuovi soggetti che devono continuare ad essere gestiti in carcere o nei reparti ospedalieri dal personale di Polizia Penitenziaria”.
“Inutile sottolineare quindi – conclude Beneduci – che sarebbero più che indispensabili, per il carcere di Aosta in conclamato dissesto nonché per gli altri Istituti in analoghe disastrose condizioni per quanto attiene alle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria interventi sostanziali e anche l’avvio di una specifica attività di ordine ispettivo (Commissione di inchiesta Ministeriale) intesa ad accertare le gravi ed evidenti inadempienze gestionali."
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