Altri ordini di cattura per armi nelle carceri
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STORIA Altri ordini di cattura per armi nelle carceri 15/02/1975 

Nell'ambito dell'inchiesta sul carcere di Poggioreale, dopo l'arresto della settimana scorsa dei due agenti di custodia Antonio Boccucci, 35 anni, e Carmine Cardone, 26 anni, accusati di aver favorito, all'interno dell'istituto di pena, un traffico d'armi, nelle ultime ore sono stati emessi altri tre ordini di cattura e decine di comunicazioni giudiziarie, contro agenti di custodia e detenuti. Tra gli indiziati c'è anche il comandante delle guardie carcerarie, maresciallo Tommaso Frizzato. Sono accusati di associazione per delinquere, corruzione, detenzione di coltelli di tipo proibito. Sembra anche che, nelle celle del carcere napoletano, circolasse droga. L'indagine, affidata al giudice Mastrominico, oggi ha portato alla perquisizione degli otto padiglioni della casa di pena: vi hanno partecipato circa cinquecento uomini tra agenti di polizia e carabinieri. L'intero complesso carcerario è stato presidiato da reparti delle forze dell'ordine.

L'ispezione ha permesso il sequestro di punteruoli, seghe, martelli, molti cucchiai con i manici affilatissimi, flaconi di farmaci, molte siringhe e medicinali che forse contengono droga. Nell'armadietto dell'agente di custodia Cardone, sono stati sequestrati sette coltelli a scatto. Nel carcere napoletano, dove nel passato sono avvenute sanguinose rivolte e disastrosi incendi, il traffico di armi bianche stava assumendo proporzioni allarmanti: un coltello veniva venduto al prezzo di 10, 20 e anche 30 mila lire.

Dell'indagine è stata interessata anche la Guardia di Finanza, per stabilire la provenienza delle armi. Nelle mani della Tributaria vi sarebbe una compromettente fattura, per la fornitura di duecento coltelli a serramanico, venduti da una ditta napoletana a un agente di custodia.

La Stampa 15 febbraio 1975


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