Continuano le polemiche contro il Ministro Bonafede per la vicenda dell'ex detenuto con l'uniforme della Polizia Penitenziaria. Un'altra sigla sindacale che rappresenta gli agenti penitenziari si unisce alle proteste.
"Mentre un narcotrafficante fa l'attore a Napoli con la divisa della Polizia Penitenziaria, non sarebbe mai successo che per interpretare il maresciallo Rocca dei carabinieri venisse scelto nemmeno un ladruncolo qualsiasi. Abbiamo toccato il fondo a testimonianza che il nostro corpo, per effetto di scelte politiche e provvedimenti del DAP e del ministro della Giustizia, e' considerato di serie Z", spiega Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp, annunciando che da domani, a partire dalle carceri di Abruzzo e Molise, prendera' il via "una mobilitazione del sindacato senza precedenti con un tour e sit-in davanti ai principali istituti di pena del Paese".
"Ci fa semplicemente sorridere il tentativo di recuperare credibilita' messo in atto dal ministro Bonafede - attacca Di Giacomo -. Rispetto a questa situazione che vede gli agenti di polizia enitenziaria fare le comparse e i detenuti gli attori, noi diciamo basta e chiamiamo i colleghi alla mobilitazione per rifiutare il ruolo di vittima di detenuti-carnefici. Il "belare" del ministro Bonafede provoca un sussulto di dignita' che dobbiamo anche per la memoria di tanti colleghi che si sono tolti la vita non reggendo lo stress di condizioni di lavoro e di vita di gran lunga peggiori dei carcerati. Siamo convinti che a furia di dire bugie e di fare promesse, solo perche' il carcere non rientra nel cosiddetto "contratto di programma" tra Lega e Movimento 5 Stelle, questi atteggiamenti si ritorceranno come un boomerang contro chi li pratica nel disprezzo dell'impegno, del sacrificio di migliaia di lavoratori in divisa".
Agenzia DIRE