Accerchiato il carcere di Imperia per una protesta dei 62 detenuti
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STORIA Accerchiato il carcere di Imperia per una protesta dei 62 detenuti 17/08/1973 

Dopo essersi rifiutati di rientrare nelle celle, i recinsi hanno tentato di salire sai tetti - Le fotoelettriche hanno illaminato a giorno la zona, per impedire tentativi di evasione - Tutto si è risolto in modo pacifico. I sessantadue detenuti delle carceri giudiziarie di Imperia hanno inscenato nella giornata di Ferragosto una manifestazione di protesta che si è protratta dalle 13, circa, fin quasi alle 24 e che si è poi conclusa pacificamente, dopo che il carcere era stato circondato da oltre un centinaio di carabinieri e di guardie di p.s„ oltre ai vigili del fuoco che con le loro fotocellule hanno illuminato a giorno la scena. Questa mattina — dopo un colloquio fra i rappresentanti dei detenuti e le au torità carcerarie la situazione si è completamente normalizzata.

L'azione di protesta è iniziata dopo una lite fra gli stessi detenuti, conclusasi con l'allontanamento di uno di essi. Le autorità del carcere, resesi conto della tensione, hanno dato l'allarme e l'edificio è stato circondato da un discreto numero di carabinieri.

All'interno i detenuti hanno fatto pervenire alla direzione alcune richieste fra cui quella di avere ognuno una cella personale, cosa del tutto impossibile perché l'edificio ha soltanto una trentina di locali per oltre sessanta detenuti e la messa a disposizione di locali liberi per le loro riunioni. Chiedevano inoltre di trattare direttamente con un maresciallo, con il probabile intento di procurarsi un ostaggio. Le autorità hanno adottato una tattica elastica, cercando di non arrivare ad irrigidimenti che avrebbero potuto procurare reazioni clamorose. La situazione si è, aggravata verso le 20, quando i detenuti hanno rifiutato di ritornare nelle proprie celle: sul posto erano convenuti, assieme al sostituto procuratore della Repubblica, dottor Penco, anche il questore, dottor Campenny, ed il comandante il gruppo carabinieri, colonnello Manfredonia.

Da Sanremo e da Ventimiglia erano stati fatti affluire nella zona altri rinforzi di carabinieri, mentre numeroso pubblico si addensava nei dintorni. Per non esasperare gli animi, veniva annunziato ai detenuti l'imminente arrivo del dottor Maira, ispettore generale delle carceri di Piemonte e Liguria, e del dottor Vicari, direttore delle carceri di Fossano e di Imperia.

Il momento di maggior tensione si è avuto dopo le 23 quando una guardia ha segnalato che alcuni detenuti erano riusciti ad affacciarsi sul tetto, dopo aver spostato alcune tegole, facendo temere un tentativo di evasione.

A questo punto i vigili del fuoco hanno illuminato a giorno il tetto e la zona circostante. Ciò ha contribuito, unitamente alle assicurazioni ricevute dai detenuti di un colloquio chiarificatore con le autorità, a calmare gli animi: poco dopo ognuno è rientrato volontariamente nella propria cella e verso mezzanotte la calma è ritornata. Questa mattina l'ispettore dottor Maira ha ricevuto i rappresentanti dei detenuti ed ha esaminato le loro richieste, accettando quelle plausibili e cioè la possibilità li che rendevano difficile giocare al pallone in cortile durante le ore d'aria, ed il trasferimento di tre detenuti che lo avevano richiesto.

La Stampa 17 agosto 1973


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