Matteo Salvini e Luigi Di Maio devono spiegare il giorno di Natale alle famiglie delle Vittime del Dovere, che piangono sedie vuote, perché anche questo Governo le costringe, per avere giustizia, a fare causa contro quello stesso Stato in nome del quale i loro cari sono stati trucidati.
La legge di Bilancio 2019 non ha approvato gli emendamenti che alcuni parlamentari sensibili al tema avevano proposto per superare l’assurda e annosa sperequazione che esiste tra vittime. In particolare due emendamenti riguardavano il diritto al collocamento obbligatorio, che per lo più viene disatteso, e un risarcimento mensile che granitica giurisprudenza riconosce a chi fa causa contro lo Stato.
La nostra Associazione ha fatto riunioni, ha partecipato a tavoli tecnici, ha scritto relazioni per il Ministero Interno, Lavoro, Difesa, Economia, Giustizia e Funzione Pubblica sottolineando gli innegabili risvolti positivi per l’intera collettività derivanti dall’approvazione di tali provvedimenti. Perché questi provvedimenti, paradossalmente, non sono una spesa ma un risparmio! In primo luogo inserendoli nella legge di Bilancio 2019 si sarebbe evitata alle famiglie delle Vittime l’umiliazione di attivare ed affrontare un paradossale procedimento giudiziario contro lo Stato stesso. Inoltre ciò avrebbe comportato un evidente risparmio economico in termini di spese di giudizio nel caso della ormai costante soccombenza dello Stato.
COMUNICATO STAMPA VITTIME DEL DOVERE
EMENDAMENTO SENATO CORBETTA, GALLICCHIO 1.1482
EMENDAMENTO SENATO RIVOLTA, FERRERO, SOLINAS, ZULIANI 1.1583
EMENDAMENTO SENATORIVOLTA, FERRERO, SOLINAS, ZULIANI 1.1584
Preciso che, ad oggi, le sentenze a favore delle vittime rappresentano il 100% delle cause, stante l’intervento della Corte di Cassazione a Sezioni Unite. Conseguentemente l’eliminazione di procedimenti avrebbe ridotto anche il carico giudiziario che impegna già grandemente la giurisdizione ordinaria e amministrativa, dato l’alto numero di cause ancora pendenti e di quelle che le Vittime e/o i loro superstiti saranno ancora costretti a promuovere.
Inoltre è stato chiesto espressamente al Governo di diffondere un comunicato stampa che evidenziasse, in linea con i dichiarati propositi dell’Esecutivo, l’utilizzo dei fondi del FUG Fondo Unico Giustizia, alimentato dalle confische di beni alle mafie, per far fronte alle coperture economiche degli emendamenti alla legge di Bilancio 2019 riguardanti i risarcimenti delle Vittime del Dovere che si sono sacrificate a costo della propria vita nella lotta contro la criminalità. Quanto alla rimodulazione delle norme sul collocamento mirato si voleva garantire alle Vittime una possibilità di impiego rispettosa della preparazione culturale e professionale del singolo, come già avviene per i testimoni di giustizia, oltre ad impegnare il settore pubblico e privato ad un modus operandi trasparente, chiaro e sanzionatorio in caso delle ormai conclamate inadempienze. Oltre a sollecitare una verifica degli stessi centri dell’impiego che avrebbero il compito di sorvegliare ma che di fatto sono inerti.
Siamo alla vigilia di Natale e ora il Governo ci deve spiegare il perché di queste scelte assurde che mortificano le nostre famiglie e danneggiano le tasche degli Italiani. In caso contrario invitiamo l’Esecutivo a risparmiare risorse e discorsi in occasione di commemorazioni o funerali di Stato dei cosiddetti “eroi della Nazione”, ovvero degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate, Magistratura, rappresentanti delle Istituzioni, caduti servendo la Patria; augurandoci, comunque, che di esequie di Stato non ve ne siano mai più, anche perché, purtroppo, noi ne conosciamo il dolore e ora anche le umiliazioni…
Emanuela Piantadosi
Presidente Associazione Vittime del Dovere
Figlia del Maresciallo dei Carabinieri Stefano Piantadosi M.O.M.C. ucciso ad Opera (MI) il 15/6/1980
da un ergastolano in permesso premio
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